Allenatore o coach?

Esiste una reale differenza tra la figura di allenatore e di coach, oppure rappresentano la stessa cosa? Vediamo di dare una definizione appropriata per capire meglio.

Allenatore e coach

Nella letteratura non esiste una interpretazione univoca dei ruoli dei settori di intervento e lavoro dell’allenatore e del coach. Volendo dare una definizione per distinzione di ruolo, possiamo definire l’allenatore come colui che è responsabile di tutto ciò che riguarda l’allenamento nel senso stretto del termine, che si occupa quindi dell’insegnamento tecnico, della pianificazione, del controllo e della valutazione dell’allenamento, mentre il coach è la persona che si occupa della consulenza dell’atleta e della sua direzione psicologica.

Il ruolo di allenatore e di coach può anche essere svolto dalla stessa persona che fonde i due campi d’azione, la stessa persona diventa allenatore durante l’allenamento e coach durante la gara.

Da quanto scritto sopra capiamo che il coaching riguarda la sfera psicologica, psichica ed emozionale dell’atleta o della squadra.

allenatore coach

Il coaching nello sport e nel fitness

Nello sport di livello, il coaching è fondamentale per ottimizzare lo stato pre-gara con metodi che aiutano a ridurre lo stress, regolare il carico psicofisico, rinforzare la fiducia in se stessi ecc. Anche nello sport di basso livello il coaching ha una sua importanza; diverso è il caso di chi invece si allena a scopo salutistico.

Per quanto riguarda il fitness, si dice che anche il personal_trainer dovrebbe avere le caratteristiche del coach per motivare il cliente a non arrendersi davanti alle difficoltà. Questo modo di pensare è giusto solo in parte in quanto il cliente fitness non ha come fine la gara e non deve gestire lo stress di una vera competizione; non c’è quindi necessità di fare un reale percorso di coaching.

In poche parole il cliente che assume un personal trainer o è motivato o non lo è. Molte persone si affidano al trainer perché gli è stato detto dal medico (magari sono in sovrappeso e soffrono di disturbi metabolici) oppure per altri svariati motivi, ma se non c’è passione e convinzione, se la decisione è stata veicolata da altri fattori, prima o poi la pigrizia avrà il sopravvento.

Ecco allora che per non perdere il cliente, il trainer deve trovare il modo di farlo divertire per non annoiarlo. Ma questo non è coaching, è marketing.

Come abbiamo visto quindi, training e coaching sono due cose distinte che però sono complementari tra loro, specie nello sport di alto livello, e che il ruolo di allenatore e di coach può essere svolto anche dalla medesima persona.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *