La capacità di resistenza

La resistenza rappresenta la capacità psicofisica dell’atleta di opporsi all’affaticamento. Da questa semplice definizione si evince che la resistenza ha due componenti principali:

  • la componente psichica che comprende la capacità di riuscire a resistere ad uno stimolo che induce l’atleta ad interrompere lo sforzo;
  • la componente fisica che si riferisce alla capacità dell’organismo di resistere alla fatica.

Tipi di resistenza

La resistenza può essere divisa in base all’aspetto che viene preso in esame:

  • percentuale di muscolatura coinvolta
  • specificità dello sport
  • trasformazione dell’energia muscolare
  • durata temporale
  • contrazione muscolare

Percentuale di muscolatura coinvolta

In base alla percentuale di muscolatura coinvolta si distinguono una resistenza generale ed una resistenza locale. La resistenza generale impegna da un settimo ad un sesto della muscolatura (come avviene nel caso della corsa) e viene limitata in maniera maggiore dalla capacità del sistema cardiocircolatorio e respiratorio.

La resistenza locale prevede la partecipazione di meno di un settimo della muscolatura (la muscolatura di un arto inferiore rappresenta un sesto della massa muscolare totale) ed è determinata dalla forza speciale e dalla capacità anaerobica.

Specificità dello sport

Anche in questo caso possiamo distinguere due tipi di resistenza: una resistenza generale e una resistenza speciale o specifica. La resistenza generale, chiamata anche resistenza di base, rappresenta una forma di resistenza indipendente dallo sport praticato. Per esempio un pugile che si allena con delle sessioni di corsa sta allenando la resistenza generale.

La resistenza speciale è definita come la manifestazione specifica dello sport praticato. Per esempio un velocista che esegue delle ripetute su distanze brevi sta allenando questa capacità.

Trasformazione dell’energia muscolare

Dal punto di vista della trasformazione dell’energia muscolare si distinguono una resistenza aerobica e una resistenza anaerobica. Nel primo caso l’ossigeno necessario per la combustione dei substrati energetici è disponibile in quantità sufficiente (per approfondire La respirazione aerobica), mentre nel secondo caso la richiesta energetica risulta troppo elevata e l’apporto di ossigeno non è più in grado di sostenere le richieste dell’organismo (La respirazione anaerobica).

Durata temporale

Per quanto riguarda la durata della prestazione, vengono distinti tre tipi di resistenza:

  • resistenza di breve durata;
  • resistenza di media durata;
  • resistenza di lunga durata.

Nella resistenza di breve durata i carichi di lavoro variano da 45 secondi fino a 2 minuti, è un tipo di resistenza anaerobica lattacida.

Nella resistenza di media durata il tempo di lavoro è compreso tra 2 minuti ed 8 minuti, il sistema energetico è misto aerobico-anaerobico. La resistenza di lunga durata comprende quei carichi di lavoro che vanno oltre gli 8 minuti dove prevale il sistema energetico aerobico.

Contrazione muscolare

In base al tipo di contrazione muscolare si distinguono una resistenza dinamica ed una resistenza statica. La resistenza dinamica si riferisce ad un lavoro che prevede un movimento, la resistenza statica si riferisce ad un lavoro che consiste nel mantenere una posizione senza muoversi.

resistenza

Benefici dell’allenamento della resistenza

Una resistenza di base ben sviluppata svolge un ruolo importante in quasi tutti gli sport, anche negli sport dove la componete energetica è quasi esclusivamente a carico del sistema anaerobico. Una buona resistenza di base ha un’azione positiva sulla capacità del carico di allenamento e sulla prevenzione degli infortuni. Un affaticamento precoce abbrevia il tempo di esercitazione e limita la scelta di metodi di allenamento. Per esempio, se un atleta non presenta una sufficiente capacità aerobica risulta controproducente utilizzare metodiche HIIT.

Una buona capacità aerobica porta ad un miglioramento della capacità di recupero dell’organismo in quanto l’atleta allenato alla resistenza elimina più velocemente le scorie prodotte dall’allenamento. Inoltre si ha un recupero più rapido non solo nella seduta di allenamento, ma anche tra le varie sessioni. Questo è dovuto al rapido cambiamento del sistema vegetativo che passa più velocemente da uno stato dove prevale il sistema simpatico ad uno dove prevale il sistema parasimpatico.

L’atleta allenato alla resistenza presenta una maggiore capacità di carico psichico e riesce a sopportare meglio lo stress. Grazie alla maggiore capacità di recupero la capacità funzionale del sistema nervoso è meno compromessa. Durante gli allenamenti e le gare non si producono diminuzioni di rendimento, l’atleta riesce a rimanere concentrato più facilmente e più a lungo, questo fa si che vi siano meno errori tecnico-tattici.

In ultima analisi l’allenamento di resistenza migliora lo stato di salute aumentando le difese immunitarie, inoltre ha una azione preventiva sul sistema cardiocircolatorio. Questi ultimi punti rivestono un ruolo di primaria importanza in tutti gli sportivi amatoriali e nelle attività ricreative volte al miglioramento della salute.

Svantaggi dell’allenamento di resistenza

Dopo aver descritto i benefici dovuti all’allenamento della resistenza vediamo adesso i motivi per cui non è consigliato eccedere con questo tipo di allenamento .

A meno che non si parli di fondisti, eccedere con l’allenamento della resistenza porta a svantaggi nell’attività sportiva praticata. Esasperare questa capacità condizionale porta a trascurare altri fattori determinanti per la prestazione. L’eccessivo lavoro di resistenza influisce negativamente sulla prestazione di rapidità e di forza veloce, in casi estremi si può arrivare alla conversione delle fibre muscolari a contrazione rapida in fibre a contrazione lenta.

Nel prossimo articolo vedremo alcuni metodi pratici per allenare questa capacità.

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