Valutazione posturale

Nel precedente articolo (Introduzione alla posturologia) abbiamo introdotto l’argomento postura, oggi vedremo quali sono i punti su cui basarsi per effettuare una valutazione posturale.

L’esame posturale completo è costituito da tre parti: la valutazione posturale statica, la valutazione della lunghezza muscolare, la valutazione della forza muscolare. La valutazione in statica si basa sull’osservazione dell’individuo in posizione eretta, ed ha come fine quello di valutare l’allineamento posturale. Le valutazioni di lunghezza e forza muscolare servono per valutare rigidità e debolezza muscolare.

Prima di parlare dell’esame è necessario introdurre i piani anatomici di riferimento. Questi sono: il piano frontale, il piano trasverso ed il piano sagittale.

Valutando il soggetto sui vari piani possiamo osservare l’esistenza di un allineamento scorretto. Per esempio osservandolo sul piano frontale possiamo notare l’eventuale presenza di valgismo del ginocchio, l’osservazione sul piano sagittale ci mostra la diminuzione o l’aumento della curva lombare, infine sul piano trasverso possiamo valutare se esistono delle rotazioni delle braccia.

Valutazione statica

Nella valutazione posturale statica esistono due modelli principali di riferimento: Bricot e Kendall.

Piano sagittale

Secondo Bricot esistono cinque allineamenti posturali classificati in base alle variazioni rispetto ad una linea verticale posteriore che unisce occipite, piano scapolare e piano gluteo. Le variazioni riguardano il piano scapolare, il piano gluteo, la freccia cervicale e la freccia lombare.

Dalla figura si identificano i seguenti allineamenti:

valutazione posturale
  1. postura normale,
  2. piano scapolare e glutei allineati con aumento delle frecce,
  3. piano scapolare posteriore,
  4. piano scapolare anteriore,
  5. piano scapolare e glutei allineati con riduzione delle frecce.

A differenza di Bricot, Kendall prende come riferimento una linea verticale interna passante per il malleolo laterale, il centro di rotazione del ginocchio, l’acetabolo, il corpo di L3 ed il meato acustico. Kendall individua i seguenti allineamenti:

posturale
  1. postura normale,
  2. postura cifo-lordotica,
  3. postura a dorso piatto,
  4. postura sway-back,
  5. postura militare.

Piano frontale

Sul piano frontale, secondo Bricot, devono essere allineate le linee: pupillare, tragalica, mamillare, stiloidea, scapolare e pelvica.

Secondo Kendall la testa deve essere in posizione neutra, né inclinata né ruotata.
La colonna cervicale deve essere dritta, le spalle uguali non elevate né depresse. Le scapole sono in posizione neutra, con i margini mediali paralleli e distanziati di circa 7-10 cm.

La colonna lombare e toracica è dritta, ed il bacino è orizzontale con entrambe le spine iliache posterosuperiori
sullo stesso piano trasversale.
Le anche sono in posizione neutra, né addotte né abdotte. Gli arti inferiori sono dritti, non arcuati né con valgismo.

I piedi sono paralleli o lievemente divaricati. Il malleolo esterno ed il margine esterno della pianta del piede sono sullo stesso piano verticale, per cui il piede non è né in pronazione né in supinazione. Il tendine di Achille dovrebbe essere verticale se osservato da dietro.

valutazione

Piano trasversale

Sul piano trasverso possiamo osservare le rotazioni di spalle e bacino. In questo si nota l’ileo anteriore o posteriore e la scapola anteriore o posteriore.

Conclusioni

Che si decida di optare per l’uno o per l’altro come riferimento non ha molta importanza, quello che conta è non soffermarsi esclusivamente sulla valutazione in statica. L’analisi statica è sicuramente valida ma deve essere vista come un primo approccio. Per effettuare una completa valutazione posturale vengono studiati altri parametri:

  1. oscillazioni posturali
  2. il cammino
  3. gesti specifici
  4. range di movimento

Lo studio delle oscillazioni avviene con l’utilizzo di pedane sensorizzate (pedana stabilo-baropodometrica) e valuta le pressioni plantari in condizioni ortostatiche, per la valutazione oggettiva degli appoggi e dell’equilibrio. L’analisi del cammino utilizza varie strumentazioni (pedane baropodometriche, sistemi 3D, video analisi) ed ha lo scopo di valutare a livello dinamico gli eventuali squilibri individuati nell’esame statico.

L’analisi dei gesti specifici riguarda i movimenti degli arti superiori ed inferiori (accosciate) per verificare i compensi attuati in gesti complessi. Infine, lo studio del range di movimento e della forza muscolare forniscono indicazioni su rigidità e debolezza in modo analitico sui singoli distretti analizzati.

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