Controllo e valutazione dell’allenamento

La valutazione della prestazione sportiva è il presupposto del controllo dell’allenamento. Per poter controllare in modo efficace la prestazione è necessario disporre di test attendibili. All’inizio di ogni azione di controllo troviamo la pianificazione dell’allenamento.

Il controllo, la valutazione e la pianificazione dell’allenamento sono elementi strettamente collegati tra di loro. Partiamo col dare delle definizioni per cercare di comprendere meglio il significato di questi elementi che insieme fanno parte del controllo complesso dell’allenamento.

Pianificazione dell’allenamento

La pianificazione è un processo diretto al raggiungimento di un obiettivo, che tiene conto dello stato individuale di prestazione, della strutturazione sistematica ed a carattere di previsione del processo di allenamento.

Dalla definizione capiamo che il progressivo adattamento, la costruzione per fasi temporali e la periodizzazione del carico allenante, sono le caratteristiche più importanti della pianificazione.

Il piano di allenamento si divide in diversi punti:

  1. piano individuale, comprende le decisioni affinché un singolo atleta possa raggiungere prestazioni ottimali, pianificando obiettivi, mezzi, metodi, controlli e gare;
  2. piano pluriennale, consiste in un lavoro per la costruzione a lungo termine dell’atleta;
  3. piano annuale, consiste nell’impostazione dell’allenamento esplicitando gli obiettivi da raggiungere durante l’anno, pianificando il carico, la valutazione della prestazione e delle gare;
  4. piano del macrociclo, descrive il processo di allenamento a medio termine (12 – 20 settimane) con lo scopo di configurare fasi definite di sviluppo della prestazione;
  5. piano di allenamento settimanale, rappresenta il microciclo avente durata indicativamente di una settimana. Delinea la struttura dell’allenamento nel corso della settimana e le variazioni dei carichi nelle varie unità di allenamento;
  6. piano dell’unità di allenamento, contiene indicazioni sull’impostazione della singola seduta allenante, descrive i metodi ed i mezzi da utilizzare per la parte principale, come sono impostati il riscaldamento e il defaticamento.

Controllo dell’allenamento

Il termine controllo dell’allenamento indica la sintonizzazione finalizzata delle misure di pianificazione, di realizzazione dell’allenamento, delle gare e della loro valutazione, in vista del cambiamento dello stato di allenamento, con l’obiettivo di raggiungere prestazioni sportive migliori.

Per garantire il miglioramento della prestazione a breve, medio e lungo termine, è necessario che essa venga esaminata con l’ausilio di procedure che prendono il nome di diagnostica della prestazione. I dati rilevati serviranno da punto di partenza per la pianificazione degli allenamenti a venire.

valutazione allenamento

Valutazione dell’allenamento

La valutazione diagnostica della prestazione comprendere l’identificazione, la definizione e il rilevamento del livello individuale delle componenti di una prestazione sportiva. Tra le procedure di valutazione si possono distinguere:

  • questionari;
  • osservazioni da parte dell’allenatore con l’ausilio di riprese video;
  • test motori sportivi;
  • metodi della psicologia dello sport;
  • metodi della medicina dello sport (frequenza cardiaca, lattato ematico, livelli di catecolamine e ammoniaca nel sangue).

Test di valutazione

I test rappresentano una parte fondamentale del processo di allenamento, in quanto danno la possibilità di verificare lo stato di forma dell’atleta. La raccolta e la successiva valutazione dei dati rilevati tramite test permette di stilare una programmazione appropriata.

Per fare ciò, è necessario che i test da somministrare rispettino alcuni punti:

  1. validità, idica il grado di precisione con il quale misura quello che vuole misurare;
  2. attendibilità, il grado di precisione con il quale misura il parametro da misurare;
  3. oggettività, il risultato è indipendente dalla persona che lo somministra e lo valuta.

Sebbene la raccolta dei dati e la valutazione degli stessi fornisca informazioni importanti sulla capacità di prestazione sportiva, in sport complessi come i giochi sportivi i test non possono rilevare la prestazione di gioco nella sua complessità. Per esempio, i test organico-muscolari come la valutazione della forza massimale nell’esercizio di accosciata con bilanciere (squat) o il salto in alto, valutano singole componenti della prestazione e non offrono elementi sulla capacità complessiva di gioco.

Conclusioni

La programmazione dell’allenamento è un processo imprescindibile se si vogliono raggiungere prestazioni di vertice in ambito sportivo. Quanto detto è vero non solo per gli atleti di alto livello, ma anche per atleti amatoriali e per coloro che praticano attività sportiva con fine salutistico.

Prima di programmare un allenamento però, è necessario valutare il livello di prestazione dell’atleta. Per fare ciò è utile somministrare dei test per raccogliere informazioni ed esaminare i risultati. Una volta ottenuti e valutati i dati raccolti, sarà possibile stilare una programmazione volta al miglioramento della capacità di prestazione.

Anche dopo che il programma è stato stilato, è fondamentale verificare se quanto fatto risulta adeguato per il raggiungimento degli obiettivi definiti. In quest’ottica l’utilità dei test non si discute. Sebbene essi abbiano dei limiti, soprattutto per la complessità dei giochi sportivi, la valutazione di alcune componenti della prestazione ci dice se almeno in quel campo stiamo lavorando bene.

In conclusione, per programmare in maniera efficace è necessario controllare e valutare costantemente la prestazione sportiva servendosi di test, riconoscendone sia l’utilità che i limiti.

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