Complessità dello stimolo

Quando parliamo di complessità dello stimolo ci riferiamo ad un parametro particolare che indica la combinazione di diversi stimoli allenanti. Per combinazione di diversi stimoli si intende la combinazione di diversi metodi di allenamento. Ad esempio la combinazione di lavoro dinamico e statico, oppure la combinazione dei diversi metabolismi energetici.

La combinazione di metodi diversi produce effetti diversi sia dal punto di vista qualitativo che temporale rispetto all’allenamento separato dei due metodi. Per esempio l’allenamento della potenza anaerobica insieme all’allenamento della capacità aerobica ha mostrato differenti adattamenti rispetto all’allenamento incentrato su una sola capacità.

La complessità riguarda anche l’ambito coordinativo dell’allenamento. Per esempio la combinazione di movimenti eseguiti a diverse velocità produce un grado di difficoltà diverso. Non solo, più il movimento comprende svariate articolazioni in un gesto motorio complesso (come le alzate olimpiche), più aumenta la complessità.

Parlando di gesti motori possiamo riferirci alla complessità come la difficoltà biomeccanica di un movimento. L’esecuzione di abilità più complesse durante il processo di formazione dell’atleta può aumentare l’intensità di allenamento.

L’apprendimento di un’abilità complessa può richiedere un lavoro extra rispetto a quello delle abilità di base, specialmente se l’atleta possiede una coordinazione neuromuscolare inferiore o non è completamente concentrato sull’acquisizione dell’abilità.

Assegnare competenze complesse a diversi individui che non hanno precedenti esperienze con l’abilità, discrimina rapidamente tra atleti ben allenati e mal allenati. Perciò, più complesso è un esercizio o un’abilità, maggiori sono le differenze individuali e le efficienze meccaniche.

complessità

Complessità e stress

La complessità delle abilità apprese in precedenza può imporre uno stress fisiologico anche se le abilità sono state padroneggiate. Le ricerche di Niyazi Eniseler (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16287347/) hanno dimostrato che la frequenza cardiaca e l’accumulo di lattato sono più elevati con l’allenamento tattico rispetto alla formazione tecnica nei calciatori. In quello studio, la parte tecnica della formazione era incentrata sulla pratica delle abilità senza la presenza di un avversario.

L’addizione di un avversario durante l’allenamento tattico ha notevolmente aumentato la complessità delle esercitazioni, ed ha portato ad un aumento della frequenza cardiaca e della produzione di lattato. Inoltre, quando sono stati intrapresi giochi simulati, la complessità delle attività è nuovamente aumentata, con conseguente aumento concomitante della frequenza cardiaca e della produzione di lattato. La più alta frequenza cardiaca ed i livelli di lattato più elevati sono stati osservati nei giochi reali.

Alla luce di queste informazioni, l’allenatore dovrebbe considerare lo stress fisiologico delle diverse porzioni delle sessione di formazione nel contesto della complessità delle competenze o delle attività utilizzate.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *