Test di valutazione della flessibilità

I test che misurano la flessibilità si occupano di valutare il grado di allungamento muscolare e la mobilità delle articolazioni. I test di mobilità articolare in se sono piuttosto semplici da eseguire, meno banale risulta la valutazione da parte dell’operatore.

Per esempio atleti che presentano una lassità legamentosa sono capaci di eseguire gli esercizi con grande abilità. Ma avere una lassità connettivale non è sempre vantaggioso, per cui l’operatore deve rendersi conto della situazione.

Un altro esempio è rappresentato dall’età dei soggetti sottoposti a test. Ad esempio la mobilità della colonna vertebrale e dei muscoli flessori della gamba non è la stessa in tutte le età. Nella prima infanzia abbiamo una mobilità estrema, mentre durante l’accrescimento della fase puberale la mobilità è molto limitata. Questo è dovuto a cambiamenti della proporzione del busto e degli arti inferiori.

La valutazione della mobilità articolare non è importante solamente in ambito sportivo, ma anche per valutare eventuali alterazioni posturali. Gli squilibri muscolari portano ad alterazioni della normale postura, questo può influire in modo negativo sia nella prestazione atletica sia nella vita quotidiana. Lo squilibrio muscolare distorce l’allineamento e crea le premesse per indebite sollecitazioni e tensioni eccessive su articolazioni, legamenti e muscoli.

La parola ultima su questo argomento spetta all’ortopedico. Per gli atleti professionisti è di interesse eseguire ogni anno una accurata visita ortopedica in modo da prevenire l’insorgenza di lesioni.

test flessibilità

Test per la flessibilità

Come abbiamo visto i test di flessibilità valutano la lunghezza muscolare, ma dal punto di vista ortopedico prima di effettuare test analitici andrebbe svolto l’esame globale della postura. L’esame della postura è un argomento a se e merita di essere trattato a parte in maniera più approfondita.

I test che saranno descritti hanno come fine la valutazione dei muscoli per verificare:

  • la mobilità del collo;
  • la mobilità del tronco;
  • la mobilità della coxo-femorale;
  • la mobilità del cingolo scapolo-omerale;
  • la mobilità della caviglia.

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