Schemi motori di base

Gli schemi motori di base, chiamati anche schemi motori dinamici, rappresentano le unità costitutive di tutti i movimenti. Questi movimenti sono le forme di coordinazione più semplici e compaiono spontaneamente durante lo sviluppo psicomotorio del bambino. Essi rappresentano la base su cui costruire movimenti sempre più complessi che daranno origine alle abilità motorie sportive.

Gli schemi motori di base nascono dalla combinazione di movimenti più semplici chiamati schemi motori posturali o schemi motori statici. Gli schemi posturali si riferiscono alle posture ed ai movimenti che le diverse parti del corpo assumono nello spazio; essi sono rappresentati da:

  • movimenti di adduzione ed abduzione;
  • movimenti di piegamento, flessione ed estensione;
  • movimenti di rotazione e circonduzione;
  • movimenti di oscillazione e di slancio;
  • movimenti di elevazione e depressione;
  • movimenti di inclinazione.
schemi motori di base

A differenza degli schemi motori statici che coinvolgono una sola parte del corpo, gli schemi motori di base riguardano spostamenti globali a corpo libero. Possiamo identificarli in:

  • camminare;
  • correre;
  • rotolare;
  • strisciare;
  • scavalcare;
  • saltare;
  • lanciare;
  • afferrare;
  • arrampicare;
  • spingere;
  • tirare.

Strisciare

Lo strisciare è il primo schema motorio che il bambino impara, compare verso l’ottavo mese. Consiste nel muoversi mantenendo il contatto di più parti del corpo al suolo contemporaneamente. Il bambino può strisciare sia sulla parte ventrale sia su quella dorsale. All’inizio si realizza solo con il lavoro degli arti superiori, successivamente intervengono anche gli arti inferiori. Il passo successivo che il bambino impara (tra il nono e il dodicesimo mese) è muoversi in quadrupedia (gattonare).

Scavalcare

Una volta che il bambino ha imparato a traslocare in quadrupedia, avvengono le prime esperienze di scavalcamento e superamento di ostacoli (giocattoli, cuscini ecc.). Anche dopo l’acquisizione della deambulazione in stazione eretta questi schemi motori di base sono presenti, anche se solo verso i 3 anni il bambino è in grado di gestire con equilibrio scavalcamenti modesti. A 5 anni impara a combinare le capacità e lo scavalcare viene unito senza pausa al cammino e alla corsa.

Rotolare

Il rotolamento è successivo allo strisciare. Consiste nel girare su se stessi facendo toccare al suolo varie parti del corpo in maniera successiva. Il rotolamento semplice avviene lungo l’asse longitudinale mentre una forma più complessa di rotolamento è la capovolta che avviene attorno all’asse trasverso.

Camminare

È il primo schema motorio che il bambino impara dopo aver acquisito la stazione eretta. Il bambino impara a camminare entro il primo anno di vita. Fino ai 3 anni il cammino non presenta il meccanismo pendolare e la base di appoggio è ampia, l’appoggio del piede è a tutta pianta mancando ancora il movimento di rullata. I movimenti risultano goffi e poco elastici, questo è dovuto alla non completa maturazione del sistema muscolo-scheletrico e del SNC.

Tra i 5 e i 6 anni compare la rullata del piede e diminuisce la frequenza dei passi, per cui i movimenti risultano più elastici e coordinati. Il cammino contribuisce a dare al bambino il senso degli spostamenti, dell’orientamento e dello spazio che lo circonda.

Correre

La corsa è lo step successivo alla camminata. Fino a ché il bambino non raggiunge l’età di 9-10 anni lo schema della corsa si presenta disarmonico. La corsa del bambino di 5-6 anni è caratterizzata da sbandamenti laterali, passi irregolari e di ampiezza limitata, fase aerea quasi inesistente. Questo è dovuto allo scarso controllo degli arti inferiori per mancanza di forza, ad un equilibrio dinamico imperfetto ed ad una insufficiente percezione spazio-temporale.

Dopo i 5-6 anni inizia ad apparire il movimento di rullata del piede, aumenta l’ampiezza del passo e della fase aerea. Verso i 9 anni il controllo della corsa migliora, aumentano velocità e agilità grazie al miglioramento delle capacità coordinative (Le capacità coordinative).

Saltare

Lo schema motorio del salto non è di facile acquisizione e presuppone un certo livello di coordinazione e di forza. Il saltare è uno schema motorio complesso che comprende tre fasi: la fese di spinta, la fase di volo e la fase di atterraggio. Oltre a forza e coordinazione il salto richiede la capacità di valutare altezza, distanza e traiettoria di volo, e necessita di un certo livello di equilibrio statico e dinamico.

I bambini della scuola dell’infanzia hanno scarso senso di equilibrio nella fase di volo per cui le forme di salto che vengono prevalentemente usate sono i salti in basso (atterraggio). Una volta acquisita l’abilità di atterrare il bambino può imparare a sollevare il proprio corpo in aria.

Per saltare si richiede anche una certa coordinazione tra arti superiori ed inferiori; le braccia presentano un movimento di oscillazione e slancio. Tuttavia questo tipo di coordinazione non è ottimale fino a ché il bambino non raggiunge gli 8-9 anni.

Lanciare

Lo schema motorio del lancio si sviluppa con l’incremento dei processi coordinativi generali, legati in particolare al rapporto tra campo visivo e motricità delle mani. Al lanciare possiamo aggiungere l’azione del calciare, che rappresenta il lancio utilizzando gli arti inferiori.

Negli esercizi di lancio l’incompleta strutturazione dello schema corporeo e della dominanza della lateralità e la mancanza di forza muscolare, tipica dell’età, sono causa per i bambini di grande difficoltà nell’apprendimento. Soltanto intorno agli 8 anni il lanciare diviene uno schema coordinato e fine, sia per precisione che per fluidità.

Afferrare

Afferrare è uno schema motorio piuttosto complesso strettamente legato al lanciare. L’atto di afferrare un oggetto non è legato semplicemente alla prensione, ma occorre valutare la traiettoria e bisogna sapersi posizionare nello spazio.

Il lanciare e l’afferrare sono di grande importanza nella vita motoria del bambino perché affinano la coordinazione oculo-manuale, sensibilizzano qualità neuropsichiche quali apprezzamento delle distanze, valutazione delle traiettorie e rapporto peso-distanza.

Arrampicare

L’arrampicarsi è uno schema motorio che è presente già dalla prima infanzia. Per arrampicarsi si intende l’azione coordinata degli arti superiori ed inferiori per effettuare uno spostamento in salita. L’atto di arrampicarsi permette al bambino, che ancora non è in grado di stare in posizione eretta, di esplorare l’ambiente e sperimentare l’equilibrio in posizione bipodalica.

Spingere

Con il termine spingere si intende il dare movimento ad un corpo allontanandolo e spostandolo imprimendo una determinata forza. Lo schema motorio dello spingere via è presente già nella prima infanzia (spinge la carrozzina, un gioco ecc.).

Tirare

Con il termine tirare si intende dare un movimento ad un corpo spostandolo e trascinandolo nelle varie direzioni applicando una determinata forza. Anche questo schema motorio si osserva già nella primissima infanzia. Infatti è il movimento con i quali il bambino si solleva afferrandosi agli oggetti per alzarsi in piedi o con il quale tira a sé un gioco.

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