Il transfer nel processo di allenamento

Quando parliamo di transfer degli effetti di allenamento intendiamo il trasferimento di abilità apprese. Per esempio parliamo di transfer quando un esercizio influenza esercizi diversi da quello svolto.

È ben noto che gli adattamenti indotti dall’allenamento siano specifici, tuttavia possono avere effetti su diversi fronti.

Dando uno sguardo alle preparazioni atletiche del XIX secolo, notiamo come i programmi di allenamento contenessero solo il gesto motorio principale. Gli atleti che correvano nel mezzofondo percorrevano la distanza di gara ogni giorno. Fortunatamente allenatori ed atleti intuirono che questo tipo di preparazione non era ottimale.

Da qui in avanti nei programmi di allenamento vennero inserite distanze diverse, sia più lunghe che più corte. In aggiunta a questo vennero inseriti anche esercizi ausiliari diversi dal gesto specifico. Fu l’inizio di quella che oggi chiamiamo preparazione atletica generale.

Transfer degli esercizi

Data la specificità degli adattamenti indotti dall’allenamento, gli esercizi devono essere il più simili possibili al gesto di gara. Scegliendo esercizi con coordinazione muscolare ed impegno fisiologico simili al gesto di gara il transfer risulterà più elevato.

Tuttavia a causa dell’assuefazione prodotta da esercizi uguali ripetuti per un lungo periodo di tempo, l’atleta andrà incontro ad uno stallo. Questo è uno dei problemi di un programma di allenamento: deve essere stabile per rispettare le esigenze di specificità e allo stesso tempo variabile per evitare l’effetto dell’assuefazione.

Come fare per conciliare queste variabili così contrapposte? Possiamo fare in due modi:

Il primo metodo viene definito modifica quantitativa, il secondo è chiamato modifica qualitativa. Questi due approcci di modifica del carico sono alla base della periodizzazione annuale.

transfer allenamento

Trasmutazione ritardata

Il concetto di trasmutazione ritardata indica l’effetto che esercizi diversi hanno sulla prestazione specifica. Per comprendere meglio vediamo un esempio pratico.

Un atleta si sta allenando con l’esercizio di accosciata con bilanciere sulle spalle (squat) per migliorare la forza degli arti inferiori. Dopo un tempo più o meno lungo i miglioramenti cessano di arrivare. A questo punto l’allenatore esegue una modifica quantitativa dei parametri del carico e la prestazione riprende a migliorare. Dopo diverso tempo si verifica un nuovo stallo. L’allenatore decide di intervenire con una modifica qualitativa. Al posto dello squat l’atleta esegue esercizi ausiliari come leg press, leg curl, lunge (affondi) e back extension.

Dopo qualche mese di questo allenamento la prestazione dell’atleta migliora in tutti gli esercizi svolti. La prestazione nello squat invece rimane invariata o decresce leggermente. A questo punto il potenziale di crescita dell’atleta è migliore, ma per migliorare nello squat serve un programma specifico.

Per un atleta avanzato potrebbe essere una buona idea non eliminare completamente il gesto specifico, ma semplicemente ridurre il carico di lavoro nell’esercizio oppure eseguire qualche sua variante (front squat, box squat, pin squat ecc).

Per ottenere gli effetti della trasmutazione ritardata serve tempo e un lavoro speciale; l’allenamento deve diventare specifico. Questo è quello che avviene nei mesocicli di tapering.

Calcolare il transfer

È possibile calcolare il transfer degli esercizi? La risposta è si. Il transfer viene valutato calcolando il rapporto tra il miglioramento negli esercizi non allenati ed il miglioramento nell’esercizio allenato:

Transfer = Miglioramento esercizio non allenato/Miglioramento esercizio allenato

Più è elevato il rapporto, maggiore è il transfer.

Per questo tipo di calcolo viene utilizzata la deviazione standard. Il modo in cui si calcola la deviazione standard non verrà trattato per non appesantire troppo la trattazione.

Facciamo un esempio utilizzando sempre l’esercizio squat per vedere quanto migliora il salto in alto.

Alla fine di questo esperimento immaginario il massimale di squat di un gruppo di atleti aumenta di 50 ± 10 kg, e la prestazione del salto in alto di 9 ± 2 cm. Se i massimali di squat erano 100 ± 20 kg e la prestazione di salto era di 110 ± 7 cm abbiamo che:

  • il miglioramento nello squat corrisponde a 50/20 = 2,5
  • il miglioramento nel salto corrisponde a 9/7 = 1,3
  • il transfer corrisponde a 1,3/2,5 = 0,52.

Naturalmente il grado di transfer varia in base agli esercizi scelti, a come vengono svolti e all’esperienza dell’atleta. Questo esempio ha solamente la finalità di mostrare i calcoli da fare per valutare il transfer di un esercizio.

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