Test delle fibre muscolari

Abbiamo già parlato della relazione tra i tipi di fibre muscolari e la prestazione (Fisiologia dell’allenamento della rapidità Fisiologia dell’allenamento della resistenza). La domanda da farsi è: esiste un test per valutare la tipologia di fibre muscolari degli atleti? La risposta è sì.

Test da campo

Il test più semplice in assoluto per conoscere il tipo di fibre muscolari dominanti è il jump test, il test del salto da fermo. Il salto può essere sia in alto, sia in lungo, con la spinta delle due gambe oppure a gamba singola.

Il salto è un movimento esplosivo ed è fortemente legato alla forza istantanea che si è in grado di sprigionare; è logico pensare che più in lungo o in alto si salta senza allenamento specifico, più si è in possesso di fibre veloci.

Un secondo test da svolgere è lo sprint sui 100 metri. In teoria, più si è veloci più è naturale avere una propensione verso le fibre muscolari veloci. Naturalmente chi è già allenato al salto o allo sprint sarà in grado di ottenere risultati migliori. Questo perché ha già stimolato e allenato le fibre bianche al miglioramento.

Il problema di questi test è che non esistono degli standard di riferimento.

Altri test che utilizzano sovraccarichi sono quelli di Poliquin e Hatfield. Questi sono da evitare per chi non ha una particolare dimestichezza con il sollevamento pesi.

Test delle fibre muscolari di Poliquin e Hatfield

Dopo il riscaldamento si esegue una ripetizione massimale per la parte muscolare che più interessa il proprio sport.

Successivamente si riposa per 10-15 minuti e si carica l’80% (test di Hatfield) o l’85% (test di Poliquin) del massimale fatto in precedenza. In base alle ripetizioni che si riescono ad eseguire con quel peso, si avrà una stima sulla predominanza della tipologia di fibre muscolari.

Di norma questi test vengono eseguiti con esercizi multiarticolari che quindi coinvolgono una ampia muscolatura; è dunque necessario interpretarli. Vediamo un esempio per l’esercizio di accosciata con bilanciere sulle spalle (squat). In questo esercizio sono coinvolti tutti i muscoli della parte inferiore del corpo ed il core.

Sappiamo che i muscoli sono formati da fibre diverse, per cui quando si eseguono ripetizioni al limite c’è sempre un muscolo che cede prima di un altro. Per avere una interpretazione corretta del test, bisogna cercare di notare quale muscolo cede per primo.

In genere è quello in cui si sente bruciare maggiormente, quello in cui l’accumulo di lattato è maggiore, ed è quello in cui è maggiore la presenza di fibre bianche.

Su chi risulta più attendibile il test? La risposta è su atleti medio-avanzati che conoscono il corretto schema motorio del movimento testato. Negli atleti principianti l’influenza della coordinazione sia intramuscolare che intermuscolare porta a falsare il test.

Risultati test delle fibre muscolari di Hatfield

  • <7 ripetizioni: predominanza di fibre veloci o bianche;
  • 7-8 ripetizioni: predominanza di fibre intermedie;
  • >8 ripetizioni: predominanza di fibre resistenti o rosse.

Risultati test delle fibre muscolari di Poliquin

  • <5 ripetizioni: predominanza di fibre veloci o bianche;
  • 5 ripetizioni: predominanza di fibre intermedie;
  • >5 ripetizioni: predominanza di fibre resistenti o rosse.

Test da laboratorio

I test da laboratorio sono invasivi e richiedono personale medico competente per essere svolti. Tra questi test troviamo:

  • test del lattato;
  • biopsia muscolare.

Test del lattato per le fibre muscolari

Il test consiste in un giro di pista di atletica (400 metri) alla massima velocità. Al termine della corsa si aspettano 3 minuti e si prende il primo campione di sangue dal lobo di un orecchio o dalla punta di un dito, e si misura la quantità di lattato presente.

Si continua con le misurazioni ogni 2 minuti fino al raggiungimento del quantitativo massimo segnalato dall’analizzatore. Quando il lattato ematico nella misurazione torna a calare, il test è concluso.

I riferimenti generici presi dalla letteratura scientifica sono i seguenti:

  • con 6 mmol/l o meno il corredo di fibre è tipicamente aerobico;
  • da 6 a 9 mmol/l si ha una situazione più equilibrata ma comunque una predominanza di fibre muscolari rosse;
  • da 9 a 13 mmol/l si ha una situazione di equilibrio più o meno marcato verso una o l’altra componente;
  • da 13 fino a 18 mmol/l si ha una prevalenza più marcata di fibre bianche;
  • sopra i 18 mmol/l le fibre muscolari sono tipicamente anaerobiche.

Biopsia muscolare

La biopsia muscolare consiste nel prelevare un campione di tessuto che viene analizzato in laboratorio. Oltre che per la determinazione delle fibre muscolari, questo test è utilizzato per la diagnosi di malattie neuromuscolari.

A questo link trovate molte più informazioni.

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