Il principio della ciclicità

Il principio della ciclicità comprende tre punti: il principio del carico continuo, quello del carico periodizzato e quello del recupero periodizzato. I punti che fanno capo al principio della ciclicità sono necessari per garantire l’adattamento.

Principio del carico continuo

Per carico continuo si intende una successione regolare di unità di allenamento che porta l’atleta ad un progressivo aumento della capacità di prestazione sportiva. Se la continuità dell’allenamento si interrompe per un motivo qualsiasi, abbiamo un progressivo calo della capacità di prestazione.

La velocità con cui si verifica questo calo corrisponde alla velocità del suo incremento: incrementi troppo rapidi sono accompagnati da altrettante rapide diminuzioni (come è il caso di allenamenti shock), mentre incrementi acquisiti lentamente regrediscono lentamente.

Principio del carico periodizzato

Il carico di allenamento non può restare per tutto l’anno al livello limite della capacità di carico dell’atleta, per questo motivo è necessario avere una alternanza tra periodi di carico e di scarico, tra aumento del volume con diminuzione dell’intensità e viceversa.

principio ciclicità

Per l’ottimizzazione della prestazione è necessario suddividere il processo di allenamento in diverse fasi o periodi:

  • il primo periodo chiamato di preparazione;
  • un secondo periodo detto di gara;
  • l’ultimo periodo è quello di transizione.

Così facendo abbiamo la certezza (se la programmazione è stata stilata con cura) di ridurre al minimo il rischio di incorrere nel superallenamento, e di raggiungere i picchi di prestazione al momento desiderato.

Principio del recupero periodizzato

Questo principio è di fondamentale importanza per gli atleti di vertice. Atleti di altissimo livello che hanno raggiunto prestazioni di livello internazionale, hanno bisogno di carichi di lavoro durissimi per stabilizzare la prestazione.

Nonostante sforzi così elevati, dopo qualche anno non si riscontrerà più un aumento della prestazione e spesso ci saranno addirittura dei peggioramenti. Per superare questa fase di stallo, molti atleti inseriscono un periodo di rigenerazione con astensione dalle gare per un periodo compreso tra sei e dodici mesi. Durante questa pausa gli allenamenti sono svolti con intensità più basse, in questo modo le energie psicofisiche dell’atleta vengono ripristinate.

Questi principi possono essere traslati anche per chi si allena semplicemente a scopo salutistico o a livello amatoriale. Il senso di tutto questo è quello di eseguire allenamenti in modo continuo e costante alternando fasi di volume a fasi di intensità. Dobbiamo periodizzare l’allenamento in modo da avere periodi di carico dove cerchiamo un aumento della prestazione, e periodi di scarico per rigenerare le energie fisiche e mentali.

Non importa essere atleti di alto livello, se vogliamo raggiungere dei risultati tangibili è necessario programmare l’allenamento.

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